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A cura diRoccamaris, Campofelice di Roccella
Il castello di Roccella, ubicato in riva al mare nel Comune di Campofelice di Roccella in provincia di Palermo, conserva le tracce della sua antica imponenza, testimoniata alla fine del XVI secolo da un disegno di Tiburzio Spannocchi e da un acquarello di Camillo Camiliani.
Erano stati redatti per fini militari su incarico della Deputazione del Regno di Sicilia che riteneva necessario procedere con urgenza all’esplorazione delle marine siciliane per riorganizzare la difesa militare contro il pericolo turco e piratesco.
Il castello di Roccella faceva parte integrante di questo progetto difensivo poiché si trovava in un sito da sempre valutato di grande importanza strategica per la penetrazione verso l’interno dell’isola.
Il luogo, nel significato intrinseco e nel contesto topografico, ha tutte le caratteristiche per poter essere associato alla località Roccamaris elencata nel diploma di fondazione della Diocesi di Troina (anno 1082) tra quelle concesse dal Conte Ruggero alla nuova Diocesi (R. Starrabba, Contributo allo studio della Diplomatica Siciliana, Palermo 1893, pp.19-20)
Viene anche identificato con il toponimo arabo Saharat al Hadid – al quale è stato attribuito il significato di Rupe di Ferro – del quale parla il geografo Edrisi intorno all’anno 1139 ponendolo a dodici miglia dalla fortezza di Brocato e descrivendolo come un picciol casale con forte in cima della Rupe, la quale si avanza scoscesa d’ogni banda su la spiaggia del mare (Michele Amari, Biblioteca Arabo-Sicula, Edrisi, Torino 1880).
Descrizione che corrisponde al luogo, e che è sempre una Rocca sul mare. Alcuni studiosi ritengono che il sito esistesse prima del periodo normanno.
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